Oggi, quando un Ministero, un Comune o una Protezione Civile pubblicano un avviso su Facebook o X (Twitter), lo fanno convinti di utilizzare uno strumento "gratuito" per raggiungere il massimo numero di persone. In realtà, stanno pagando un prezzo altissimo in termini di sovranità digitale.
Affidare la comunicazione istituzionale a una multinazionale estera significa accettare tre condizioni inaccettabili per uno Stato di diritto:
La mediazione algoritmica: Lo Stato non parla direttamente al cittadino. È l'algoritmo di un'azienda privata a decidere, in base a logiche di profitto e di "engagement", se e quando quel messaggio apparirà sulla bacheca dell'utente.
Il domicilio coatto: Per ricevere informazioni dalla propria pubblica amministrazione, il cittadino è costretto a iscriversi a una piattaforma privata, accettandone i termini di servizio e la profilazione commerciale.
La fragilità democratica: Se domani il proprietario di un social decidesse di cambiare le regole, censurare un ente o chiudere la piattaforma, lo Stato perderebbe anni di memoria storica e il suo canale di contatto principale.
È giunto il momento di chiederci: perché le nostre istituzioni si comportano come ospiti in casa d'altri, quando potrebbero possedere le chiavi di casa propria?
Il termine "Sovranità Digitale" non è uno slogan per addetti ai lavori, ma la capacità di uno Stato (e dei suoi cittadini) di autodeterminare la propria vita digitale senza dipendere da poteri esterni e incontrollabili. Nel contesto dei social network, oggi questa sovranità è quasi inesistente.
1. I dati come bene pubblico
Le interazioni tra un cittadino e la sua Pubblica Amministrazione (commenti, richieste di informazioni, segnalazioni) generano dati. Quando queste interazioni avvengono su piattaforme proprietarie, quei dati diventano proprietà di una multinazionale con sede spesso fuori dall'Unione Europea.
La necessità: I dati istituzionali devono risiedere su infrastrutture pubbliche o controllate, garantendo che le informazioni dei cittadini siano protette dalle leggi nazionali ed europee (GDPR), non dai termini di servizio variabili di un'azienda privata.
2. Il rischio del "Vendor Lock-in" (Dipendenza dal fornitore)
Oggi le istituzioni sono "ostaggio" delle piattaforme. Se un Comune volesse smettere di usare Facebook, perderebbe istantaneamente il contatto con migliaia di cittadini e anni di archivio storico.
La soluzione: Utilizzare standard aperti e federati permette di cambiare software o server senza perdere i propri follower o i propri contenuti. La sovranità significa avere la libertà di scegliere lo strumento senza essere ricattati dalla perdita del proprio pubblico.
3. Resilienza democratica e sicurezza nazionale
Cosa accadrebbe se, durante una crisi internazionale, il proprietario di una grande piattaforma decidesse di oscurare i profili di un intero governo per ritorsione o interesse politico? O se un guasto tecnico globale mandasse offline l'unico canale di allerta di una nazione?
Il dovere dello Stato: Un'infrastruttura di comunicazione pubblica deve essere resiliente. Una rete federata, composta da migliaia di server indipendenti che comunicano tra loro, è tecnicamente impossibile da abbattere completamente e non può essere spenta da un singolo individuo o da un consiglio di amministrazione.
4. Giurisdizione e Cloud Act
Molte delle piattaforme che usiamo rispondono a leggi come il Cloud Act statunitense, che permette alle autorità straniere di accedere ai dati conservati dalle proprie aziende, ovunque si trovino.
L'impegno: Riportare la comunicazione pubblica sul Fediverso significa riportare la comunicazione sotto la giurisdizione europea, proteggendo il segreto e la riservatezza che dovrebbero caratterizzare ogni rapporto tra Stato e cittadino.
Per molti, l’idea di un "social network di Stato" evoca immagini di piattaforme isolate e noiose. Il Fediverso ribalta questo concetto: non si tratta di creare un’isola, ma di unirsi a un arcipelago globale utilizzando un linguaggio comune.
1. Il Protocollo ActivityPub: La lingua universale
Il segreto tecnologico dietro questa rivoluzione si chiama ActivityPub. È un protocollo aperto (come l'HTTP per i siti web o l'SMTP per le email) approvato dal W3C, l'organismo internazionale che definisce gli standard del Web.
Cosa significa: Permette a server diversi, gestiti da soggetti diversi, di "parlarsi". Se il Comune di Roma pubblica un post sulla propria istanza, un cittadino che usa un server gestito da un’associazione in Francia può vederlo, commentarlo e condividerlo senza dover cambiare piattaforma.
2. Dalla Piattaforma al Protocollo
Oggi siamo abituati alle Piattaforme Chiusi (Silos):
Se sei su Facebook, puoi parlare solo con chi è su Facebook. I dati sono chiusi in una "scatola" di proprietà della multinazionale.
Il Fediverso è un Sistema Aperto:
È come la rete telefonica: non importa se il tuo operatore è TIM, Vodafone o un piccolo provider locale; puoi chiamare chiunque. Nel Fediverso, l'istituzione possiede il proprio "operatore" (il server), ma resta connessa al resto del mondo.
3. Gli strumenti pronti all'uso
Non è necessario inventare un nuovo software da zero. Esistono già soluzioni mature, sicure e gratuite (Open Source):
Mastodon: L'alternativa a X (Twitter). Ideale per comunicazioni rapide, avvisi di emergenza e aggiornamenti quotidiani.
PeerTube: L'alternativa a YouTube. Permette alle istituzioni di ospitare i propri video senza pubblicità e senza che i cittadini siano tracciati da algoritmi di profilazione video.
Pixelfed: L'alternativa a Instagram. Perfetta per la promozione del territorio, del turismo e degli eventi culturali attraverso le immagini.
WriteFreely: Per blog istituzionali e dossier (come quello che stai leggendo), focalizzati sulla leggibilità e la pulizia del testo.
4. Perché la Federazione è "Anti-Censura" e Sicura
In un sistema centralizzato, se il server principale va giù o viene hackerato, l'intera rete muore.
Resilienza: In una rete federata, ogni ente gestisce il proprio "nodo". Se il server del Ministero dell'Interno ha un problema, i server degli altri Ministeri o dei Comuni continuano a funzionare e a comunicare tra loro. È un’architettura a prova di catastrofe digitale.
La necessità di passare a sistemi federati e aperti (come Mastodon o il Fediverso) non è un capriccio tecnologico, ma un dovere etico verso la cittadinanza. Ecco i pilastri di questa tutela:
A. Diritto alla Privacy e Fine della Profilazione
Ogni volta che un cittadino clicca su un link istituzionale postato su un social proprietario, viene tracciato. Lo Stato, usufruendo di questi servizi, diventa involontariamente complice della sorveglianza commerciale. Un social pubblico federato, al contrario, non vende dati, non profila gli utenti e non ha scopi pubblicitari. La comunicazione pubblica deve essere un luogo sicuro, non un mercato.
B. Neutralità dell'Informazione (L'addio all'Algoritmo)
Sui social delle Big Tech, l'indignazione e la polemica viaggiano più veloci delle comunicazioni utili. Un'istanza Mastodon gestita dallo Stato garantisce un feed cronologico puro: se la Pubblica Amministrazione pubblica un bando, il cittadino lo vede in cima alla lista. Senza filtri, senza manipolazioni, senza la necessità di "pagare per avere visibilità".
C. Inclusione senza barriere
Per accedere alle informazioni di un ente pubblico, non dovrebbe essere necessario possedere un account su una piattaforma specifica. I sistemi basati su protocolli aperti (come ActivityPub) permettono a chiunque di seguire le notizie usando l'app o il servizio che preferisce, garantendo una vera universalità del servizio pubblico digitale.
D. Educazione alla Consapevolezza Digitale
Se lo Stato usa strumenti liberi, educa i cittadini alla libertà. Mostra che esiste un'alternativa allo strapotere dei monopoli digitali. La PA ha un ruolo pedagogico: scegliere il software libero significa promuovere una cultura di trasparenza, collaborazione e indipendenza.
Il passaggio dalle piattaforme proprietarie ai sistemi federati non è una sfida tecnologica, ma una scelta di civiltà digitale.
Abbiamo dimostrato che la tecnologia esiste, è matura ed è già utilizzata con successo da alcune delle democrazie più avanzate d’Europa. Rimanere ancorati ai social network centralizzati delle multinazionali estere non è più una necessità strategica, ma una forma di uniformità passiva che mette a rischio i diritti dei cittadini e l'indipendenza delle nostre istituzioni.
È tempo di cambiare prospettiva
Non possiamo più accettare che la comunicazione tra lo Stato e i suoi cittadini sia mediata da algoritmi opachi il cui unico scopo è il profitto. Ogni post istituzionale pubblicato esclusivamente su una piattaforma privata è un invito rivolto al cittadino a farsi profilare in cambio di un’informazione che, per diritto, dovrebbe essere libera e accessibile.
Il dovere delle Istituzioni
Le Pubbliche Amministrazioni hanno il dovere di:
Garantire l’accesso universale: Senza costringere i cittadini a iscriversi a servizi commerciali di terze parti.
Proteggere i dati: Assicurando che le interazioni pubbliche restino su server nazionali o europei.
Esercitare la sovranità: Essendo padroni dei propri canali di comunicazione, della propria memoria storica e del proprio futuro digitale.
Una chiamata all'azione
La transizione verso il Fediverso è un percorso che richiede coraggio politico e una visione a lungo termine. Chiediamo ai nostri decisori di smettere di essere ospiti in "giardini recintati" e di iniziare a costruire una Piazza Pubblica Digitale aperta, trasparente e sovrana.
Il software libero ci ha dato gli strumenti. La federazione ci ha dato la rete. Ora manca solo la volontà politica di abitare questi spazi.
Il futuro della nostra democrazia digitale non si decide nella Silicon Valley, ma nelle scelte di autonomia che faremo oggi.
🌍 Esperienze di Sovranità Digitale: Il Fediverso nelle Istituzioni
Molti enti hanno già compreso che la comunicazione pubblica non può restare confinata in piattaforme proprietarie. Ecco chi sta guidando la transizione verso il Fediverso.
🇩🇪 Germania: Il Modello Federale
La Germania è attualmente il paese leader in questa transizione.
Social.Bund.de: Il Commissario Federale per la Protezione dei Dati (BfDI) ha lanciato un’istanza Mastodon dedicata a tutte le autorità federali tedesche. Ministeri, uffici statali e persino il Cancelliere hanno ora un canale ufficiale sovrano.
Baden-Württemberg: È stato il primo Land (Stato federato) ad aprire una propria istanza Mastodon per le istituzioni locali, invitando scuole e comuni a partecipare.
🇪🇺 Unione Europea: I Progetti Pilota
L'Unione Europea sta testando l'indipendenza digitale per proteggere la privacy dei cittadini europei.
EU Voice: Un'istanza Mastodon gestita dal Garante Europeo della Protezione dei Dati (EDPS). Vi partecipano la Commissione Europea, la Corte di Giustizia UE e la Banca Centrale Europea.
EU Video: Un’istanza basata su PeerTube (l'alternativa libera a YouTube) dove le istituzioni UE caricano i propri video ufficiali senza tracciamento pubblicitario.
🇳🇱 Paesi Bassi: La Spinta delle Municipalità
In Olanda, il passaggio ai social aperti è diventato un tema di cittadinanza attiva.
Mastodon.nl: Molte municipalità olandesi (come Amsterdam e Utrecht) hanno iniziato a pubblicare attivamente su questa rete, spesso in collaborazione con organizzazioni della società civile, per garantire che i messaggi pubblici siano accessibili senza account proprietari.
🇫🇷 Francia: Software Libero e Pubblica Amministrazione
La Francia ha una lunga tradizione di supporto al software libero.
Plafr: Il governo francese ha creato un catalogo di software libero consigliato per le amministrazioni (Sill). Molti enti locali utilizzano istanze PeerTube interne per la gestione dei contenuti multimediali formativi e informativi, riducendo la dipendenza da server extra-UE.
🇮🇹 Italia: I Primi Passi
Sebbene manchi ancora un'iniziativa governativa centrale coordinata, esistono segnali importanti:
Istituzioni Scientifiche e Università: Alcuni dipartimenti universitari e nodi della rete di ricerca (come il GARR) monitorano e supportano l'uso di protocolli aperti.
Comunità Locali: Esistono diverse istanze Mastodon gestite da comunità di attivisti digitali (come Mastodon.it) che ospitano account di informazione locale e trasparenza amministrativa.
💡 Perché queste esperienze sono importanti?
Dimostrano la Scalabilità: Questi server gestiscono migliaia di interazioni quotidiane senza i problemi di "crash" che molti temono.
Validano la Sicurezza: Il fatto che la Banca Centrale Europea e i Ministeri Tedeschi le usino conferma che il software libero è sicuro e affidabile.
Creano Precedente: Rendono più facile per un piccolo Comune italiano giustificare la scelta di aprire un'istanza propria, seguendo l'esempio di grandi istituzioni internazionali.