Per fare riferimento all'applicazione dell'informatica al mondo delle biblioteche si parla comunemente di automazione bibliotecaria, indicando quali procedure o servizi si intende automatizzare e in che modo, ponendo l'accento di volta in volta sul tipo di tecnologie utilizzate oppure su come applicarle. Molto spesso, tuttavia, non si risponde a una domanda fondamentale: perché automatizzare?
Rispondendo a questa domanda, qualsiasi processo di automazione dovrebbe confrontarsi innanzitutto con gli obiettivi della biblioteca e inserirsi all'interno di un piano strategico che vede l'automazione come parte di un insieme più complesso di procedure. Queste sono orientate all'utente e si possono considerare come strutturate su più livelli, sulla base della tipologia di servizio coinvolto. Inoltre, nel compiere queste funzioni, una biblioteca può entrare in contatto con diversi attori, come: fornitori di materiale di vario tipo (p.e. libri, software), altre biblioteche (p.e. per il prestito interbibliotecario, come partecipanti a un consorzio), centri amministrativi (p.e. dipartimenti universitari, Ministeri).
In questo contesto, potremmo definire un sistema di automazione come quel sistema informatico di supporto al sistema informativo bibliotecario, inteso come insieme di elementi interconnessi che raccolgono o ricercano, elaborano, memorizzano e distribuiscono informazioni per supportare le attività gestionali, decisionali e di controllo della biblioteca e per produrre valore agli utenti.
Un ILS open source per l'automazione delle biblioteche. L'ipotesi Koha a Ca' Foscari.
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